DB Multiverse

DBM Universo 4: Bu

Scritto da Arctika

Traduzione e adattamento di Crix


Parte 1 :0
Parte 2 :123
[Chapter Cover]
Parte 2, Capitolo 3.

Capitolo 3

Majin Bu si scagliò verso gli dèi, ridendo maniacalmente. I Kaiohshin si prepararono a difendersi, mentre il Grande capo si ritirò a braccia incrociate, per non finire coinvolto.

Il Sud, l’Est e l’Ovest andarono contro l’attacco di Bu, impattandogli contro e producendo una forte onda d’urto. Tuttavia, nonostante fossero in tre contro uno, solo il Kaiohshin del Sud riuscì a resistere. Gli altri due finirono lanciati all’indietro dall’impatto, volando fuori controllo fino a colpire il terreno. La dea dell’Ovest era in condizioni troppo deboli per sopportare lo shock, e anche al suo meglio avrebbe avuto difficoltà. Era stata scaraventata via come un ramoscello in un tornado. Il Kaiohshin del Sud, per nulla intimidito, afferrò le spalle di Majin Bu, piantando una violenta testata sulla fronte del mostro facendogli sputare dalla bocca e cadere all’indietro. Rapidamente, Bu estese la sua cresta come una frusta e cominciò a schiaffeggiare il suo avversario, facendogli perdere l’equilibrio. Il Djinn in seguito allungò la mano sparando un potente colpo energetico che investì il colossale Sud con grande potenza, lanciandolo all’orizzonte del pianeta.

Il Kaiohshin dell’Est provò a coprire l’apertura con un attacco a Majin Bu, ma il mostro si occupò facilmente di lui con un singolo calcio allo stomaco che gli tolse il respiro. Nel più totale sadismo il Djinn seguì con dozzine di colpi velocissimi al fragile corpo del Kaiohshin, prima di lanciarlo contro una roccia lì vicina che si distrusse all’impatto.

Nel momento in cui Majin Bu si preparò a inseguire il più giovane, il Nord e l’Ovest lo intercettarono con un altro assalto coordinato. Il dio del Nord sguainò la spada attaccando Majin Bu, che si limitò a modificare il suo corpo lasciando passare la lama in un buco sul petto. Dall’altro lato, però, la Kaiohshin dell’Ovest afferrò la spada, ridirigendo la punta cristallina al collo di Majin Bu. Genuinamente sorpreso, Bu finì decapitato. La sua testa cadde sulla superficie del pianeta.

“Presto! Andiamo!” Gridò la Kaiohshin.

I due dèi scattarono verso il corpo del mostro, raccogliendo tutte le energie in un tentativo di obliterare Majin Bu. Fu allora che, all’improvviso, la testa sorrise e sprigionò un potente colpo energetico dalla bocca che trapassò la Kaiohshin dell’Ovest sul torso uscendo dalla schiena! Trasalì, sputando sangue e cadendo inesorabilmente a terra. Il Kaiohshin del Nord era inorridito, essendo riuscito a malapena a vedere cos’era successo. Non ebbe nemmeno il tempo di processare la perdita della sua compagna che la testa senza corpo di Majin Bu sparò un colpo energetico che avvolse completamente il dio del Nord, senza lasciarne traccia.

Liberatosi dalle macerie, il Kaiohshin dell’Est vide le due parti di Majin Bu unirsi e riformarsi, per poi osservare il mostro voltarsi verso la dea dell’Ovest e disintegrarla freddamente con un colpo energetico.

“NOOOOO!!!!” gridò disperato il più giovane degli dèi.

Bibidi, al colmo della gioia, si riunì al suo schiavo. Più in là, il Grande Kaiohshin era immobile e silenzioso. La sua faccia rivelava rabbia, ma anche preoccupazione. Come capo, non era mai stato coinvolto in uno scontro, dando la sua fiducia ai compagni. Non che non fosse in grado di difendersi, ma non era parte dei suoi compiti o della sua natura pacifica cercare il confronto. In centinaia di millenni, i Kaiohshin non avevano mai affrontato minacce serie, e non erano stati troppo preoccupati dai problemi dei mondi inferiori. Il suo ruolo di osservatore aveva significato prendere decisioni di tanto in tanto, ma raramente rimanere coinvolto in qualche progetto, e certamente non combattere.

Ma ora i suoi compagni, i suoi amici, erano stati massacrati come insetti – e si maledisse da solo. La più grande minaccia dell’universo era stata sprigionata, libera di volare sui cieli del sacro pianeta dei Kaiohshin. Era l’ultimo ostacolo sul percorso di Bu, doveva fare qualcosa per neutralizzare questo folle infante, al più presto!

“Allora, Kaiohshin?” Intonò Bibidi beffardamente. “Cosa farai adesso? Il mio Majin Bu è molto più forte di te. Mi avete infastidito per troppo tempo! Majin Bu, togli di mezzo questo irritante mister perfettino!”

Ma il Djinn osservava nella direzione del Kaiohshin dell’Est, che tremava nel tentativo di liberarsi. Ignorando gli ordini del suo maestro, Majin Bu volò via, apparentemente verso il giovane Kaiohshin.

“Hey!” gridò Bibidi invano. “Cosa credi di fare!? Non lui, uccidi il grassone! Obbediscimi subito!!”

No.

Non voleva.

Avrebbe lasciato il meglio per ultimo.

Era ora del dessert.

Un dessert di forza bruta.

In un istante, il Kaiohshin del Sud apparve direttamente davanti a Majin Bu – il Djinn era eccitato all’idea di scontrarsi con lui. La divinità muscolosa era stata lanciata molto lontano dall’ultimo attacco del mostro, e aveva percepito le energie dei suoi compagni azzerarsi prima di riuscire a tornare. Ora era infuriato, Majin Bu avrebbe pagato per i suoi crimini! Caricò col gomito il Djinn, che venne colpito e catapultato dall’impeto del nemico. Ruzzolando per l’aria come un foglio di carta, piegato in due, gridò il suo nome – lasciandosi sfuggire un’eco di dolore.

“BUUU!”

Il Kaiohshin del Sud lo raggiunse, facendolo schiantare contro una formazione rocciosa che crollò sul posto, facendo cadere pesanti massi che risuonarono per tutto il pianeta divino toccando il suolo.

Gli occhi di Bibidi si spalancarono, intimoriti. Per 30 secondi, non accadde nulla. Il Grande Kaiohshin ne approfittò per soccorrere il giovane Est, entrambi osservando il mucchio di rovine con preoccupazione. All’improvviso, i due combattenti emersero, scaraventando pietre in ogni direzione. Il corpo di Bu era deformato in una buffa maniera, ma non gli impediva di continuare a combattere. D’altra parte, il colossale Kaiohshin era danneggiato, coi vestiti strappati e un rivolo di sangue sul volto. Tuttavia, dopo tre minuti di intenso combattimento, nessuno dei due era minimamente stanco.

Indietreggiando colpito da un calcio, Majin Bu allungò il suo corpo come plastilina, riparando ogni danno ricevuto riformandosi. Il Djinn si afferrò la spalla con la mano sinistra, ruotando il braccio e schioccando il collo, sogghignando e piegandosi in avanti. Il Kaiohshin del Sud, seppur non stanco, non sapeva cosa fare. Era sicuro di essere il guerriero più forte dell’universo, eppure Kid Bu sembrava subire i suoi attacchi come fossero nulla, offrendo la stessa potenza in cambio. Questo pensiero venne confermato dal livello di potenza di Bu, che non era diminuito minimamente! Il Kaiohshin strinse i denti, cercando di pensare a una strategia.

La voce di Bibidi li interruppe ancora. “Smettila di giocare, Majin Bu! Sbrigati e uccidilo – so che non la stai prendendo sul serio, datti una mossa!”

“C...cosa?” esclamò il guerriero, stupefatto. “Possibile che questo fosse solo il riscaldamento?”

Prima di realizzare cosa stesse succedendo, il dio subì un calcio a sorpresa in pieno volto. Non l’aveva neanche visto arrivare – ma riuscì a riprendersi prima di venire lanciato troppo lontano. In basso, Majin Bu fece un gesto e tirò fuori la gamba dal terreno. Il guerriero mostruoso era un genio del combattimento, e il suo stile di lotta imprevedibile e non tradizionale era estremamente efficace… E pericoloso. Aveva dato un calcio attraverso la terra stessa.

“Vile creatura!” Lo maledisse il Kaiohshin del Sud balzando in avanti. “ti disintegrerò!”

Formando un kikoha nella sua mano destra, il Kaiohshin del Sud vide Majin Bu affondare nuovamente la gamba nel suolo. La divinità bloccò il piede del Djinn col suo sinistro, dirigendo in avanti l’attacco energetico – Majin Bu nel frattempo aveva formato la stessa sfera di energia nella mano libera, facendola collidere con quella del Kaiohshin in un evento cataclismico. La coppia di combattenti venne scaraventata via dall’impatto, separati da diversi metri creando dei fossi sul terreno coi piedi ben piantati a terra. Entrambi usarono il braccio libero per infondere più energia nello scontro di onde. La questione era ora chi si sarebbe rivelato superiore.

Nessuno cedeva di un millimetro, le energie erano in uno stato di sforzo perpetuo, l’enorme incendio scoppiettante di energia nel mezzo accumulava pressione ogni secondo che passava. La differenza tra le due forze era tuttavia visibile. Il Kaiohshin stava sudando e tremando, Majin Bu era invece la personificazione della gioia.

Finalmente, ciò che aveva così tanto desiderato!

Uno scontro degno di Bu!

Il brivido del combattimento! La sfida di qualcuno che oppone resistenza!

Il potere dei due guerrieri era così incredibile che scosse l’intero pianeta violentemente. Bibidi si era isolato nella sua barriera magica, nel panico, mentre i due Kaiohshin spettatori restavano in equilibrio a malapena. Il cielo sacro del loro santuario, ora scuro, pullulava di lampi.

Majin Bu si stava divertendo come non mai, ma iniziava a provare anche una certa frustrazione. Il nemico muscoloso non si stava arrendendo. Apprezzava ciò, ma voleva anche vederlo soffrire e morire sotto i suoi attacchi. Era tempo che quell’insetto imparasse qual era il suo posto. Sprigionando il suo pieno potere improvvisamente, l’onda di Majin Bu avvolse quella avversaria, cominciando ad avanzare verso il dio. Lo spaventato Kaiohshin ebbe appena il tempo di innalzare uno scudo difensivo e incrociare le braccia davanti a lui per difendersi meglio che poteva.

La massa di Ki finì nei cieli dove si disperse. Il Grande Kaiohshin protesse il giovane dio dietro di lui, mentre Bibidi venne spazzato via, strillando terrorizzato. Lentamente, il paesaggio si mostrò nella sua interezza in seguito all’esplosione, rivelando il Kaiohshin del Sud su un ginocchio, coi vestiti bruciati e il corpo coperto di sangue. Il suo occhio sinistro era semichiuso e tossiva sangue e saliva.

“Coff...” Tossì. “Non mi sarei mai aspettato una simile forza da lui… Ma hey… Anche io sono capace di farlo…”

Majin Bu stava di nuovo camminando, contento. Bibidi era finito lontano, ma non era un suo problema. Adesso, avrebbe torturato il suo giocattolo e poi l’avrebbe reso il suo spuntino. Dal suo punto di vista, era già finita. Niente poteva opporsi a lui adesso.

Fu allora che il Kaiohshin del Sud aumentò la sua aura al massimo. Majin Bu alzò un sopracciglio, confuso. Possibile che questo combattente potesse ancora causargli grattacapi?

Il dio sbatté le mani tra loro, piegando le dita in modo che apparissero incollate. Una sfera di Ki circondata da piccoli fulmini azzurri apparve al centro – una vista che fece gelare il sangue a Majin Bu.

Cosa… Cos’era questa sensazione?

Questo sentimento?

Questo attacco… L’aveva sentito… ERA…

PERICOLOSO!

“Hehe,” rise il Sud, concentrato nonostante il sangue che scendeva dai suoi occhi. “Questa volta gioco il tutto per tutto. Ti investirò con tutta l’energia che ho!”

“Non lo fare!” esclamò il Grande Kaiohshin da lontano. “Nel tuo stato, un attacco di quel calibro esaurirà totalmente la tua energia vitale!”

“N...No!” aggiunse il Kaiohshin dell’Est, ancora debole. “Abbiamo già perso troppe persone!”

“Non ho altra scelta,” rispose il dio del Sud, sorridendo. “se non lo fermo, l’universo è condannato. Conto su di voi per prendervene cura. Allenati, Kaiohshin dell’Est. Proteggi ciò che resta!”

Dopo queste parole, gridò con tutta la forza e scatenò il suo attacco finale. L’onda di energia si diresse verso Bu, genuinamente paralizzato.

Non era possibile!

No, questo Kaiohshin non poteva essere così forte!

Se fosse… Se davvero era più forte di lui…

Avrebbe preso tutto!

Qualcosa scattò in Majin Bu, gli effetti di questa nuova emozione produssero una strana reazione. La formula usata nella sua creazione non aveva considerato la paura in quanto inutile, Bibidi non aveva bisogno di un combattente sensibile al panico. Nel suo codice genetico un istinto si attivò, un istinto comune in tutte le creature viventi – anche quelle completamente pazze.

L’istinto di sopravvivenza.

Al momento dell’impatto, Majin Bu si disperse in migliaia di piccoli pezzetti rosa. I Kaiohshin erano stupefatti. Se molte delle particelle del Djinn finirono disintegrate, molte delle rimanenti si attaccarono al Kaiohshin del Sud – il guerriero era completamente prosciugato dall’attacco precedente, e incapace di contrattaccare. In pochi secondi, la massa rosa simile a gomma l’aveva completamente coperto, i suoi compagni l’avevano perso di vista.

“Cosa… Sta facendo?” Disse terrorizzato il Kaiohshin dell’Est.

“Non può essere…” borbottò il Grande Kaiohshin, incapace di finire i suoi pensieri.

Lentamente, il corpo del mostro prese forma, ma non quella del nevrotico Kid Bu. Questo nuovo aspetto rosa era molto più grosso, pieno di muscoli gonfiati lungo la schiena, il petto e le braccia. Majin Bu era diventato un colosso, e se la sua espressione appariva sì, sorpresa, aveva un che di meno… Selvaggio. La cresta che partiva dal capo si era inoltre allungata a dismisura.

Bibidi riapparve, coi vestiti sgualciti. Il mago rimase meravigliato alla vista di Majin Bu, trovando la nuova forma stupefacente.

“Majin Bu? Sei tu? Incredibile! Sembri così forte! Cos’hai fatto?”

“Padrone... Bibidi?” Comunicò le sue prime parole il titano, guardando prima le sue mani e poi il suo creatore.

“Stai... Stai parlando?” balbettò Bibidi.

Più in là, la mente del Grande Kaiohshin stava ragionando a tutta velocità. Questo Majin Bu sembrava una creatura del tutto diversa – il suo istinto di sopravvivenza l’aveva portato ad assorbire il suo avversario. Apparentemente, il risultato di quest’unione era impressionante. Il Djinn aveva ereditato diverse caratteristiche del Kaiohshin, si poteva notare nel suo aspetto. Tuttavia, oltre a questo adattamento, sembrava anche aver ottenuto una sorta di intelletto grazie all’assorbimento.

Il capo degli dèi vide quest’abilità per ciò che era: potenziale illimitato. Nel suo stato attuale, Majin Bu era invincibile. L’unica maniera per fermarlo era farlo regredire – renderlo una brava persona. E c’era un solo modo per farlo.

Mentre Bibidi si dilettava in balzi di gioia alla vista dell’evoluzione del suo servitore, quest’ultimo appariva avere altri piani. Posò i suoi occhi dalla sclera nera sul mago, che si fermò, intrigato.

“Voglio solamente... Combattere. Non intendo... Obbedirti.”

“Cosa!? Creatura indegna, come osi dire una cosa simile!” gridò Bibidi, oltraggiato. “Io ti ho creato, e ora che finalmente capisci cosa dico seguirai i miei ordini! Non ti ho fatto per pensare, ti ho fatto per obbedire! Se non lo farai, ti sigillerò di nuovo nella sfera! È questo che vuoi?”

Majin Bu si ricordava bene la profonda oscurità nella quale si trovava prima del suo risveglio – specialmente la sua incapacità di fare qualunque cosa, il solo pensiero era terrificante. Tuttavia, i suoi istinti omicidi erano l’assoluta priorità, e con quel nuovo enorme potere tutto ciò che voleva era scatenarsi.

Uno shock alla schiena lo disturbò all’improvviso, facendolo barcollare leggermente. Irritato, si voltò, alla presenza del Kaiohshin panciuto con la mano estesa. Dietro di lui, un altro insetto divino si stava riprendendo sull’erba, pesantemente ferito.

“Se è uno scontro che vuoi, creatura, sarò il tuo avversario! Vieni pure!” esclamò il ciccione.

“Aspetti, Grande Kaiohshin, cosa sta facendo!?” Disse l’Est, spaventato.

‘Ascoltami,’ una voce telepatica rispose nella sua mente. Il giovane Kaiohshin si zittì immediatamente. Nel frattempo, Bibidi continuava a gridare a Majin Bu di liberarsi di loro.

‘Intendo fare un tentativo per una mia teoria. Non so se funzionerà, ma se ciò accadrà, Majin Bu non sarà più una minaccia altrettanto grande… Potrebbe essere possibile sconfiggerlo. Ti affido l’onere in mia assenza. Qualunque cosa accada, è tutto sulle tue spalle ora.’

‘Cosa sta dicendo? Non mi dica che intende sacrificarsi?’

Il Grande Kaioshin si voltò un’ultima volta, sfoggiando un sorriso smagliante, pronto ad accettare il suo fato – che significava l’inutilità di qualunque replica il giovane Kaiohshin avrebbe potuto avere. Quando Majin Bu scattò verso di lui, il Grande Kaiohshin aprì la bocca creando una griglia di ki che ridusse majin bu a un migliaio di piccolo cubi.

Nuovamente, l’istinto di sopravvivenza della creatura si risvegliò incontrollabilmente. Per la seconda volta fu vicino al morire. Questo potere non era maggiore del suo, ma aveva comunque la capacità di distruggerlo.

Non importava. Era una minaccia troppo grande. Doveva essere assorbito, in modo che il Djinn diventasse più forte. Majin Bu circondò il grasso Kaiohshin col suo corpo gelatinoso, intrappolandolo al suo interno per poi restringergli tutto attorno. Il Kaiohshin dell’Est gridò.

“Nooo!!”

‘Addio,’ Disse la voce nella sua testa, subito prima che la loro connessione mentale venisse recisa improvvisamente. Per un breve istante, il Kaiohshin dell’Est riuscì ancora a percepire l’energia del suo maestro, stranamente. Il Grande Kaiohshin era riuscito a fare qualcosa all’ultimo momento prima di diventare una parte di Bu, e l’Est riuscì a capirlo – il Grande Kaiohshin si era danneggiato da solo.

Devastato, l’ultimo Kaiohshin rimasto stette nascosto tra le macerie mentre Majin Bu subiva un’altra trasformazione. Anche Bibidi si era scordato del sopravvissuto, completamente preso da ciò che stava avvenendo davanti ai suoi occhi.

Pian piano, Majin Bu mostrò il suo nuovo aspetto. Ora indossava un gilet nero, dei guanti gialli e un mantello viola, ma un cambio molto più repentino era notabile sulla sua figura. Majin Bu era ingrassato! Si era gonfiato come un palloncino, sul suo volto paffuto si trovava un allegro sorriso innocente come quello di un cucciolo. La cresta sul capo si era accorciata tornando alle dimensioni precedenti, poco sopra gli occhi che erano ora completamente chiusi – e non più iniettati di sangue.

“Buuuuu!” Esclamò il nuovo essere, saltando allegramente per aria.

Mentre la sua creatura si metteva in posa, lo stregone era senza parole. Dov’era il suo possente devastante mostro, pronto a distruggere interi pianeti?

“Sei...Sei tu, Majin Bu? Ti riconosco a malapena!”

Majin Bu si mise in equilibrio sul guanto sinistro, per poi cadere goffamente sulla schiena, facendo tremare il terreno intorno. Bibidi si resse in piedi a malapena.

“è ora di mangiare!? Ho fame!” Esclamò la creatura con uno sciocco sorriso dipinto sul volto. Fissò Bibidi con un’ingenuità che il mago non aveva mai visto prima.

“Huh?” domandò lo stregone, rimanendo sempre più confuso. “Beh, credo di avere della torta in frigo a casa, ma…”

“Torta? Che cos’è!? È buona?” Chiese entusiasta Majin Bu.

“Ah, certamente,” Rispose Bibidi, stando al gioco. “La adorerai! La torta è il cibo più delizioso e saporito di tutto l’universo!”

“OOOOOoohhhhh!” Si leccò le labbra il Djinn con eccitazione, applaudendo.

“Posso darti tutta la torta che desideri, mio caro Majin Bu! In cambio chiedo solo che tu segua i miei ordini, capisci?”

“Uhuh! Bu Capisce!” Rispose, inchinandosi tentando di non sbavare.

L’innocente Djinn continuò a correre in giro in modo giocoso, senza accorgersi del sorriso nervoso del mago. Il suo schiavo poteva non avere più quell’aspetto intimidatorio, ma l’energia malvagia che l’aveva creato era ancora presente in lui – e la sua forza non sembrava diminuita, non molto almeno. Considerato che non era rimasto più nessuno in grado di opporsi a loro, e ora Majin Bu sarebbe stato più facile da controllare, le cose sembravano essere andate per il meglio. Anziché un ragazzino senza ragione con un’insaziabile sete di sangue, ora aveva un bebè senza cervello con un insaziabile appetito. Dopo una seconda analisi, si chiese come mai assorbire il più Grande dei Kaiohshin avesse prodotto una tale innocenza, anzi stupidità, nel suo Majin Bu. Forse gli dèi erano veramente degli sciocchi.

Invocando un cerchio di teletrasporto, Bibidi sparì col suo schiavo, verso un mondo sconosciuto. Il Kaiohshin dell’Est fu lasciato lì, totalmente dimenticato, nascosto dietro una roccia – in lacrime, piangendo i suoi compagni caduti e combattendo contro la disperazione.

Quattro anni dopo.

I viaggi di Bibidi lo avevano infine portato su un piccolo pianeta ricco d’acqua, dove aveva nascosto la sua nave dai primati che abitavano il mondo per una breve fermata. Durante i mesi precedenti, aveva conquistato un pianeta dopo l’altro, soggiogandoli con l’aiuto del suo servo. Majin Bu era incredibilmente efficiente, a patto che venisse nutrito. L’ascesa al potere dello stregone era tale che era stato costretto a generare diversi suoi cloni che potessero governare vari pianeti. Queste copie erano molto meno potenti, e non possedevano nemmeno le stesse conoscenze. Questo era però il modo migliore, dato che consci della loro inferiorità non avrebbero pensato a ribellarsi. Dalla caduta dei Kaiohshin, il mago aveva ceduto alle tentazioni e ai vizi. Ma col tempo aveva iniziato a stancarsi. Majin Bu era diventato irritante ed esigente – e pian piano aveva iniziato a ribellarsi come la sua incarnazione precedente. Aveva disobbedito trasformando intere popolazioni in dolci, distruggendo capitali dal grande potenziale tecnologico o semplicemente rifiutando gli ordini. Tutto questo con la scusa che voleva divertirsi, o semplicemente per il gusto di farlo arrabbiare.

Per questo motivo Bibidi era venuto su questo pianeta in particolare, abitato da specie primitive, in un sistema molto sottosviluppato nel quadrante del Nord. Stava per correre un grosso rischio, esponendosi a potenziali pericoli nel caso fosse stato scoperto da dei nemici – ma aveva un disperato bisogno di una pausa da questo lavoro di badante. Nonostante avesse più volte spiegato a Majin Bu che era in grado di sigillarlo dentro la sfera, il Djinn non sembrava comprendere la gravità della minaccia. È possibile immaginasse non sarebbe stato così male, o non se ne rendeva conto. Il mostro che era stato in passato odiava la prigione forzata, ma ora era giocoso, curioso e sensibile. Avrebbe subito in modo molto peggiore la solitudine, il silenzio… E l’oscurità.

Bibidi evocò l’incanto che rinchiuse immediatamente Majin Bu. Sulle prime, il Djinn si guardò intorno, non vedendo altro che buio. Lentamente, la confusione lasciò posto al dubbio, e infine alla paura. Non poteva muoversi, era paralizzato. Non riuscendo a sentire nulla, entrò nel panico e iniziò a gridare. Invocò Bibidi, il suo padrone che si prendeva cura di lui, implorando per la libertà. Chiamò per ore, poi giorni, continuando a supplicare nell’abisso silente. Alla fine, esausta, la sua coscienza andò in stasi, ma non senza adottare un certo astio verso colui che l’aveva abbandonato…

Dopo aver sigillato Majin Bu, il mago si sedette per un momento su una roccia lì vicina, guardando la sfera magica con sguardo stanco.

“Mi dispiace, Majin Bu, ma mi serve una pausa. Mi riposerò un po’ su questo pianeta e ti libererò tra qualche settimana. Fino ad allora, dovrai dormire.”

Aveva appena proferito queste parole quando una mano lo afferrò per la gola all’improvviso, sollevandolo in aria. Era uno di quei miserabili Kaiohshin, ancora vivo! Come ne era sopravvissuto uno?

Dietro il Kaiohshin vi era un gigante dalla pelle rossa e lunghi capelli bianchi, anch’egli vestito di abiti divini. Osservava sospetto la prigione di Majin Bu.

“Le mie informazioni erano corrette, Kaiohshin. Lo stregone ha veramente intrappolato la bestia come ci era stato detto.”

“Perfetto,” rispose il Kaiohshin dell’Est, guardando Bibidi con uno sguardo furioso. “è finita, Bibidi! Sigillando Majin Bu ci hai dato l’opportunità che stavamo aspettando. Ho già eliminato i tuoi cloni, sei l’ultimo rimasto. La tirannia di Majin Bu e Bibidi finirà una volta per tutte!”

“No... No...” Boccheggiò Bibidi, cercando di respirare.

Non riusciva a parlare, recitare l’incantesimo per liberare Bu era fuori discussione. Era davvero giunta la fine del suo impero? No… C’era ancora un clone nascosto. La sua dinastia non era ancora al termine, suo figlio Babidi, appena nato, ancora nel covo, l’avrebbe mandata avanti un giorno.

Diede un ultimo sorriso provocatorio al Kaiohshin, che lo giustiziò con rabbia, decapitandolo e polverizzando il resto del corpo. Dopo essersi gustato la vendetta ed essersi reso conto che stava godendo della situazione, si diede una calmata, provando vergogna. Il suo aiutante, in piedi dietro di lui, si chiamava Kibith – Nato poco dopo la morte degli altri Kaiohshin. Kibith si trovava lì per dare una mano all’ultimo dio rimasto, e possedeva diverse abilità speciali, come il teletrasporto e la magia curativa. Il suo ruolo era quello di un servitore, ma in un certo senso anche lui era un guardiano dell’universo.

I due dèi osservarono la sfera di Majin Bu, la quale emanava un enorme energia negativa.

“Cosa dovremmo fare con Majin Bu?” Chiese Kibith. “Dobbiamo provare a distruggerlo?”

“Non necessariamente,” disse il Kaiohshin dopo una breve riflessione. “Non sono certo riusciremmo a farlo, e potremmo anche liberarlo per errore provandoci. No, dobbiamo assicurarci che resti in questa sfera per sempre. Questo pianeta è in un settore remoto e sottosviluppato, la specie dominante non si è ancora neanche evoluta per stare su due zampe. Il rischio che la trovino è quasi nullo.”

“Comunque sia, meglio nasconderla accuratamente, dove non la raggiungeranno mai.”

“Concordo.”

Così, Kibith e l’ultimo Kaiohshin rimasto nascosero il bozzolo di Majin Bu dentro un’enorme montagna, dove nessuno l’avrebbe trovata. Bibidi era l’unico in grado di liberare Majin Bu, quindi non c’era presumibilmente alcun rischio nel lasciarlo così com’era. O almeno, questo è quel che credevano.

Cinque milioni di anni dopo, il Kaiohshin dell’Est avrebbe realizzato la grandezza del suo errore… Perché Bibidi aveva un figlio, un figlio che non avrebbe lasciato che la morte di suo padre rimanesse impunita. Avrebbe ritrovato il bozzolo un giorno, localizzare il contenitore nascosto e rilasciare la più potente creatura dell’universo sarebbe diventato lo scopo della sua vita…

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8 Marzo

Riposa in pace, Toriyama-sensei

[img][img]Akira Toriyama ci ha lasciati. Il nostro lavoro non esisterebbe senza di lui e continueremo a onorarlo nelle nostre pagine. "Scrivere manga è divertente", dicevi, ma oggi è un giorno triste. Grazie e riposa in pace, Maestro.

Questa Domenica, la pagina di DBM sarà sostituita da un tributo.

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